Con la stagione fredda, può capitare di restare a letto con la febbre. Ma cosa significa per l’organismo?
Tecnicamente, la febbre non è una malattia, ma un sintomo. Ovvero è il modo che il corpo sceglie per indicare che qualcosa non va.
Normalmente, in un individuo adulto, la temperatura corporea è considerata normale se è compresa tra 36,4° e 37,2° e, durante la giornata, subisce delle oscillazioni: al mattino è più bassa, mentre sale nel pomeriggio e di sera, raggiungendo punte di 37,5°. Le variazioni sono normali, in quanto servono all’organismo per svolgere al meglio le attività metaboliche.
Inoltre, alcuni fattori sono in grado di far salire la temperatura senza che ciò rappresenti la spia di una malattia. In particolare: il ciclo mestruale, quando si verifica l’ovulazione, l’attività fisica, una forte emozione, indossare abiti molto pesanti, alcuni farmaci, temperatura e umidità dell’ambiente e persino mangiare.
In ogni caso, a seconda della temperatura, si può classificare la febbre come:
Negli adulti, la febbre non è pericolosa se non supera i 40 gradi, mentre per bambini e neonati l’aumento di temperatura deve essere attentamente monitorato, per evitare conseguenze come le convulsioni febbrili che si verificano spesso in individui tra i 6 mesi ed i 5 anni.
Per conoscere la temperatura corporea si usa il termometro. Fino a qualche tempo fa, esistevano solo quelli a mercurio, ma nel 2009 sono stati messi al bando da una direttiva europea a causa della tossicità del metallo, che poteva fuoriuscire in caso di rottura. Il mercurio è stato quindi sostituito da una lega di gallio, indio e stagno. Inoltre, oggi in commercio esistono anche termometri digitali e ad infrarossi.
Il termometro può essere posizionato in diversi punti del corpo senza che questo determini delle differenze rilevanti nella misurazione:
Per essere sicuri che la temperatura rilevata sia corretta e non influenzata da fattori esterni, occorre osservare alcune piccole regole: misurare la febbre dopo almeno 1 ora di esercizio fisico o un bagno caldo e almeno 30 minuti dopo aver fumato, mangiato o bevuto cibo/liquidi particolarmente freddi o caldi.
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