L’ecografia strutturale

3 gennaio 2020

L’ ecografia strutturale o morfologica è un esame diagnostico per immagini che si esegue sulle donne incinte nel secondo trimestre di gravidanza. Serve a valutare la crescita e l’anatomia del feto, per capire se è affetto da anomalie congenite.

L’ ecografia è fondamentale in gravidanza, per monitorare la salute di mamma e nascituro . In base alla settimana di gestazione in cui viene eseguita, consente di capire il feto è presente, se il suo cuore batte regolarmente, se cresce e se ha delle anomalie congenite.

In particolare, tra le diciannovesima e la ventunesima settimana , gli organi interni del feto sono sufficientemente sviluppati da poter essere valutati per grandezza e normalità, mentre le sue ossa sono ancora allo stato cartilagineo (gli ultrasuoni non possono attraversare un osso formato).

Queste condizioni consentono di eseguire una speciale ecografia detta strutturale o morfologica , destinata cioè a valutare i diversi aspetti del corpo del feto per valutarne la crescita ed escludere o accertare la presenza di malformazioni.

Inoltre, l’ecografia strutturale consente di individuare il sesso del bambino.

Cosa misura l’ecografia strutturale

Gli aspetti che vengono valutati attraverso l’ecografia morfologica riguardano tutte le aree del corpo del feto. In particolare:

  • La testa: viene misurato il diametro biparietale (BPD), ovvero la distanza tra le orecchie, la circonferenza cranica (CC), l’ampiezza del trigono ventricolare (ovvero della parte posteriore degli spazi cervello in cui scorre il liquor cefalo rachidiano), la morfologia del cervelletto.
  • Il volto: la forma, il labbro superiore, le orbite ed il tessuto oculare
  • Il torace: circonferenza dell’addome, forma e posizione di cuore, polmoni, stomaco, reni e vescica, frequenza e ritmo del battito cardiaco, posizione del cordone ombelicale
  • Lo scheletro: forma e condizione di spina dorsale, ossa lunghe (in particolare dei femori), mani e piedi

In caso di risultati che non siano in linea con i parametri generali, è necessario eseguire esami più approfonditi.

L’ecografia strutturale in 3D

Da alcuni anni è disponibile anche l’ ecografia strutturale in 3D , ovvero che restituisce un’immagine tridimensionale del feto.

Da un punto di vista tecnico, l’esame è identico a quello bidimensionale: in entrambi i casi, l’ecografo utilizza gli ultrasuoni per restituire un’immagine dei tessuti che attraversa. Nel caso dell’esame in 3D, i risultati dell’indagine vengono rielaborati da un software che li ricostruisce dando loro un volume.

La terza dimensione è molto utile per valutare una massa o le dimensione di una parte rispetto ad un’altra, oppure per ottenere la prima “foto ricordo” del bambino.

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